La telegrafia, a dispetto di quanto potrebbe sembrare dal momento che è stata cancellata dal mondo moderno, è sempre in evoluzione. Guai se così non fosse.
Il quadro che ne viene fuori sembrerebbe essere stato quello di un sistema di
comunicazione riservato solo agli addetti ai lavori quali i militari delle varie Forze Armate, della Marina Mercantile e di qualche Ente Governativo. Poi i Radioamatoriche, loro malgrado, dovevano necessariamente imparare i primi rudimenti per poter superare l'esame ministeriale. Fatti salvi i cultori della telegrafia.
Poi il mondo cosidetto moderno, tecnologico, ha cancellato con un colpo di spugna un passato glorioso, esaltante ma quello che non si può perdonare è stato il modo con cui sono stati messi da parte, dimenticati, tutti quegli uomini che hanno fatto la storia del salvataggio della vita umana in mare. Ma questa è un'altra storia.
Dismessa la Telegrafia ufficiale le varie amministrazioni hanno pensato bene di dare
una ulteriore spallata abolendo la prova di telegrafia all'esame ministeriale per ottenere la patente di OM. A questo punto si è verificata una inversione di tendenza,molti radioamatori si sono riavvicinati al cw, altri hanno iniziato a praticare. Su tutti aleggia una moltitudine formata dai cultori di sempre e dagli ex professionisti che, per poter continuare a svolgere il proprio "mestiere" si è aggiunta ai radioamatori.
La situazione così consolidata sembrerebbe statica, ripetitiva, consuetudinaria se non fosse che alcuni elementi di spicco che con la loro passione, dedizione, capacità, inventiva, intraprendenza, stanno conducendo la Telegrafia "commerciale" (cioè a velocità controllata) verso la TAV (telegrafia alta velocità). Un impulso a questa evoluzione è venuto dai nuovi sistemi di allenamento, dal computer, dai vari software in circolazione, da sussidi come il lettore MP3 e quant'altro. Ora, dopo un necessario trainer iniziale, si cerca di abituare il cervello alla musicalità
spostandosi sin da subito a velocità superiori a 30-40 caratteri. Lo scrivere apparteneva al vecchio professionista che per ragioni ovvie doveva mettere tutto nero su bianco, per il radioamatore è tempo perso ed anche in questo consiste l'evoluzione del Morse.
Ma a quale velocità bisogna trasmettere e ricevere per poter dire di fare Alta Velocità?
Alcuni dicono appena si supera la velocità commerciale che, notoriamente, si attestava
sui 125 cpm; altri sostengono che la TAV inizia all'apice del nostro limite massimo.
La TAV può anche iniziare quando non si riescono a distinguere i singoli caratteri in una
parola. Ma anche questo non è esatto. Basti pensare che se si ha dimestichezza con
i suoni si è soliti non distinguere più i singoli caratteri ma intere parole e poi intere
frasi.
Ma il tempo che impieghiamo a trasmettere codice Morse dipende dalla nostra abilità e
stabilisce la velocità di trasmissione che può essere misurata in caratteri al minuto "CPM" (Caracters Paris Minute) o parole al minuto "WPM" (Words Paris Minute).
Perché l'uso di Paris ? Se per esempio volessimo trasmettere in telegrafia una
sequenza di cinque lettere con suono corto il loro tempo totale di trasmissione risulterebbe più breve di una sequenza di cinque lettere con suono lungo e ciò indurrebbe a pensare erroneamente che la prima trasmissione sia stata effettuata a velocità superiore.
Quindi si è scelta la parola campione PARIS assumendo che il CPM è 5 volte la velocità espressa in WPM.
Misurare la velocità con il cronometro durante una trasmissione è sbagliato.
Ancora alcune precisazioni riguardo WPM, CPM e PARIS.
Mi è stata fatta notare la possibilità che WPM possa significare "Words per Minute".
Il carattere "P" non è una preposizione semplice ma è l'inizio della parola PARIS.
CPM = Caracters Paris Minute WPM = Words Paris Minute
La velocità di ricezione (ma anche di trasmissione) viene misurata con la parola Paris che è lo standard in cw.
Il punto è formato da un elemento, la linea da 3, tra i caratteri 1 elemento mentre la spaziatura, tra i caratteri, è di 3 elementi e 7
tra le parole. Quindi la parola Paris è formata da 50 elementi esatti.
Dopo ogni dit/dah del carattere P vi è uno spazio temporale, tra i caratteri, di un elemento escludendo l'ultimo. Dopo l'ultimo dit di P viene aggiunto, tra un carattere e l'altro, uno spazio temporale di 3 elementi e dopo la parola Paris viene aggiunto uno spazio temporale di 7 elementi.
Certo la cosa è abbastanza macchinosa. Si scelse all'epoca la parola campione PARIS avente la lunghezza temporale di un elemento di 120 millisecondi pari ad una velocità di 10 WPM. Riassumendo: PARIS è formata da 5 caratteri ovvero 10x5 = 50 CPM.
Il WPM equivale ad 1 quinto della velocità espressa in CPM, essendo il CPM 5 volte la velocità in WPM. Quando dico che ricevo a 30 WPM la mia ricezione è pari a 150 caratteri al minuto.
Come tutti sappiamo, il rapporto che intercorre fra la lunghezza del dit con quella del dah, si chiama weighting, ovvero pesatura, concetto molto importante perchè quando si parla di pesatura 3:1 si intende proprio dire che una linea "dura" quanto 3 punti. L'Esercito Americano negli anni 50 utilizzava la parola Paris come unità di misura della lunghezza. Il tempo stabilito nella lunghezza temporale di punto e linea dipende dalla nostra abilità ed indica la velocità di trasmissione che può essere misurata in caratteri al minuto "CPM" (Characters Paris Minute) o parole al minuto "WPM" (Words Paris Minute).
Quando dico Characters lo debbo associare alla parola Paris per indicare che i caratteri al minuto sono stati misurati con il sistema Paris e la stessa cosa vale per WPM.
Ma a parte questo, e la cosa si perde nella notte dei tempi, mi è capitato di leggere da qualche parte che chi introdusse il WPM non intese affatto attribuire una equivalenza di 5 caratteri; sembra infatti che non vi sia traccia di questo da nessuna parte, quando parlano di WPM parlano solo di 50 bit e forse non si è mai insistito tanto che questo equivale anche a 5 caratteri per il solo fatto di ignorarlo o di non averci pensato.
Pertanto i calcoli di equivalenza fra CPM e WPM sono solo un esercizio accademico.
Quando usiamo la funzione SQUEEZE con un tasto IAMBIC lo facciamo tramite un Keyer
tarato alla sequenza, o sistema, Paris quando viene regolato in velocità.
Spero di aver dissipato eventuali dubbi.